In occasione della Santa Pasqua desidero formulare i miei migliori auguri, che rivolgo con affetto e stima a tutto il Personale della scuola per esprimere la mia riconoscenza a quanti, in ogni sede del nostro istituto, collaborano al buon funzionamento della scuola: ai Docenti per il loro ruolo fondamentale nella formazione dei bambini e delle bambine e dei ragazzi e ragazze, alla DSGA per la presenza sempre attenta, puntuale e di grande competenza verso la vision della scuola, al personale amministrativo per il contributo nell’organizzazione e nella gestione della vita scolastica, al personale collaboratore per il contributo alla gestione della scuola e al supporto di pulizia e sorveglianza, mai coì necessario come in questo periodo, ai genitori degli alunni per la vicinanza e la condivisione del progetto educativo della scuola, agli alunni per l’impegno e la partecipazione.
E' un periodo questo che ci invita ad una profonda riflessione sui valori educativi e sul riportare la Scuola al centro. Affido, come lo scorso anno, i miei auguri pasquali alle parole di Susanna Tamaro:
“Nella nostra società, ormai, il tempo è diviso in due grandi settori: il periodo del lavoro e quello del divertimento. Si incalzano come due lastre di ghiaccio al disgelo e non lasciano spazio ad altro. Così le nostre vite vengono invase dall’ansia: avrò visto, viaggiato, comprato, mi sarò svagato abbastanza o potevo fare di più? E cosa mi inventerò per il prossimo ponte, per le ferie imminenti?
Il tempo diventa allora un mostro che divora se stesso e, alla fine, ingoia anche le nostre vite, spossessandole dell’unica dimensione vera, quella della stabilità e dell’approfondimento.
Di quanto sia malato il nostro rapporto con il tempo mi sono resa conto una ventina di anni fa, la prima volta che sono andata in Israele. Lì ho conosciuto il rispetto del sabato e me ne sono subito innamorata. Nel mio racconto “Per voce sola” il padre della protagonista ne spiega così la ragione: “Guarda, vedi, è tutto doppio”, dice alla bambina: “Lo sai perché? Perchè oggi, solo oggi, vedi con due occhi, con gli occhi tuoi e con quelli dell’anima.”
Vedere con gli occhi dell’anima! Che disperato bisogno abbiamo di uni sguardo simile, che scavalchi l’ovvietà dei giorni per tuffarsi nello stupore, di uno sguardo libero dal consumo del tempo e innamorato del mistero.
Con uno sguardo così, potresti affrontare anche la Pasqua, stare davanti al sepolcro . Che tu dici freddo – e scoprire che invece è caldissimo, anzi incandescente, e che da lì emana una luce unica, vittoriosa, capace di stravolgere l’economia del mondo. La Pasqua non è ciò che tu pensi – la punitiva e macabra celebrazione della morte di un uomo sulla croce – ma la trasformazione della morte in vita. E non riguarda soltanto un uomo giustiziato duemila anni fa, ma ogni uomo nell’istante stesso in cui apre gli occhi.
Molte persone sono convinte che il punto cardine della Pasqua sia l’imperativo della bontà. Bisogna volersi bene, perdonarsi. Ma questo lo dicono tutte le fedi, anche la fede laica della coscienza.
La parola cardine (della Pasqua) non è un sostantivo o un aggettivo ma un verbo sospeso tra il participio e l’infinito. Il risorto, il risorgere.
Il risorto chiede a tutti di rinascere, ogni giorno, di staccarci dal nostro piccolo Io prepotente, per far vivere in noi un Tu più grande, di morire ai nostri attaccamenti, alle nostre sicurezze, per far spazio al deserto e attendere la pioggia. Quell’acqua che scende dal cielo e fa fiorire anche la sabbia”
Per gli studenti il mio augurio diventa anche motivo di incoraggiamento ad affrontare con impegno e serenità l’ultimo periodo dell’anno, durante il quale a tutti sarà richiesto di compiere l’ultimo sforzo per consolidare quanto appreso.
Si coglie l’occasione per ricordare che le vacanze pasquali avranno inizio da giovedì 14 aprile e termineranno martedì 19 aprile 2022
Cordiali saluti
Il Dirigente Scolastico
Alfonso D'Ambrosio