Patto digitale dell’IC Lozzo Atestino

Decalogo per l’Educazione Digitale in Famiglia e a Scuola

Di seguito presentiamo il Manifesto in 10 punti del Patto Educativo Digitale – un decalogo di principi e impegni rivolti a genitori, studenti, educatori e comunità. Questo manifesto riassume le azioni chiave da mettere in pratica per assicurare ai nostri figli una crescita digitale sana, sicura e consapevole. L’auspicio è che famiglie, scuole e istituzioni possano sottoscrivere e diffondere questi principi, lavorando insieme come “comunità educante” per il bene delle nuove generazioni.

1. Adulti come modelli positivi: Noi genitori e insegnanti ci impegniamo per primi a usare la tecnologia in modo moderato, responsabile e appropriato, sapendo che i bambini imparano osservandoci. Eviteremo l’iperconnessione e daremo valore al tempo offline di qualità (dialogo, gioco, lettura), offrendo ai giovani l’esempio di un uso bilanciato degli strumenti digitali.
2. Regole chiare e condivise: Stabiliremo regole precise sull’uso di smartphone, tablet, TV e videogiochi, coinvolgendo i figli nella definizione di orari, limiti e spazi della casa “liberi da schermi”. Tutti gli adulti di riferimento (in famiglia e a scuola) faranno fronte comune nel far rispettare queste regole, in modo coerente e senza contraddizioni.
3. Nessuno smartphone personale prima della giusta età: Rimandare il più possibile il primo telefono personale dei ragazzi. In concreto, è fortemente consigliato evitare di dare uno smartphone con Internet ai bambini delle elementari e medie; l’ideale sarebbe aspettare almeno i 13-14 anni (indicativamente la fine della terza media) prima di consentire un dispositivo personale ai minorenni. Nel frattempo, se serve comunicare, utilizzeremo strumenti alternativi (telefoni semplificati, ecc.) che garantiscano sicurezza senza esposizione precoce alla Rete.
4. Uso graduale e supervisionato della tecnologia: Accompagneremo i nostri figli nell’uso del digitale con gradualità. All’inizio, l’accesso sarà limitato a brevi periodi quotidiani (es. pochi minuti al giorno o mezz’ora al massimo)e sempre sotto supervisione adulta. Con il crescere dell’età e del senso di responsabilità, aumenteremo gradualmente l’autonomia digitale, pur mantenendo un monitoraggio regolare e momenti di confronto su ciò che fanno online.
5. Ambienti digitali sicuri e adatti all’età: Ci impegniamo a rispettare le indicazioni d’età su social, app, giochi e contenuti online. Eviteremo di anticipare l’ingresso dei minori nei social network: niente profili social prima dell’età consentita (13 anni minimo, e comunque con estrema cautela fino ai 16). Per i più piccoli (under 12) privilegeremo piattaforme chiuse e sicure, specifiche per bambini, e in generale bloccheremo l’accesso a siti o servizi non adeguati alla loro fascia d’età.
6. Parental control e trasparenza: Utilizzeremo filtri, controlli parentali e password condivise come strumenti di tutela, soprattutto per i bambini più giovani. Fino a 14 anni circa, i genitori avranno accesso agli account digitali dei figli (email, social, chat) e controlleranno periodicamente le attività online insieme a loro, spiegando l’importanza della sicurezza e della privacy. Progressivamente, man mano che i ragazzi maturano, allenteremo questi controlli per favorire la loro fiducia e autonomia, ma senza abdicare al nostro ruolo di guida.
7. Tempo di qualità, non quantità: Promuoveremo un uso equilibrato dello smartphone e dei media digitali, impostando limiti di tempo giornalieri adeguati all’età e assicurandoci che non sostituiscano le altre attività fondamentali. In particolare, eviteremo l’uso di schermi durante i momenti relazionali importanti (pasti in famiglia, prima di dormire, ecc.). Incoraggeremo i giovani a dedicarsi anche a attività offline – sport, lettura, hobby creativi, uscite all’aria aperta – così da ridurre l’attrattiva dello schermo e favorire uno sviluppo armonioso.
8. Niente dispositivi come babysitter o consolazione: Ci impegnamo a non usare lo smartphone o il tablet come ciuccio digitale per calmare i bambini o tenerli occupati. Invece di piazzare un video davanti a un bimbo agitato, offriremo ascolto, dialogo e alternative concrete (giocare insieme, uscire un momento, ecc.). I dispositivi non dovranno sostituire la presenza emotiva dell’adulto: ogni qual volta possibile, privilegeremo l’interazione umana diretta per confortare, educare o intrattenere i nostri figli.
9. Attenzione ai segnali di dipendenza o disagio: Rimarremo vigili nell’osservare il rapporto dei ragazzi con la tecnologia, pronti a cogliere segnali d’allarme come isolamento eccessivo, ossessione per il telefono, sbalzi d’umore legati al tempo online, calo del rendimento scolastico, alterazioni del sonno, ecc.. In caso di comportamenti problematici, interverremo tempestivamente adottando strategie correttive (ad esempio riducendo l’esposizione, stabilendo nuove regole più rigide) e ricorrendo se necessario all’aiuto di professionisti (educatori, psicologi) per supportare il ragazzo nel ritrovare un equilibrio.

    10. Alleanza educativa tra famiglia, scuola e comunità: Sosterremo e diffonderemo una collaborazione stretta tra tutti i soggetti coinvolti nell’educazione dei giovani – genitori, insegnanti, pediatri, istituzioni locali. Insieme, vogliamo costruire un “fronte comune” per guidare i ragazzi nel digitale. La scuola, in particolare, farà la sua parte integrando l’educazione civica digitale nei programmi (inclusi temi come sicurezza online, utilizzo consapevole dei social, rispetto della privacy e conoscenza delle nuove tecnologie come l’AI). Famiglia e scuola aggiorneranno il Patto di Corresponsabilità includendo questi principi digitali, e si impegneranno a confrontarsi regolarmente sull’andamento dell’educazione digitale dei ragazzi. Solo unendo le forze e comunicando in modo coerente potremo davvero garantire ai nostri figli una crescita sana nell’era digitale.

Il patto è interamente consultabile qui e in allegato: https://docs.google.com/document/d/1XP_qjcaW3GzqxzsaEkcEL_HPrP75e1wEVGzz2t3pGrY/edit?usp=sharing